È ufficialmente iniziato il viaggio di ritorno, la parte discendente della parabola. Mentalmente qualcosa è scattato. Anche se di fatto abbiamo ancora due settimane di viaggio davanti a noi e tante cose da vedere.
“Papà ma perché i nostri viaggi sono sempre un cerchio e mai una linea?” Chiede Mira al padre mentre lui gli mostra l’itinerario su maps. “Per vedere sempre nuovi posti!” Non è convinta. Un po’ lo vorrebbe accelerare questo rientro, lei. Ha voglia di tornare, le manca casa, i nonni, gli amici, il centro estivo, le sue abitudini. La capisco. Mancherebbe tutto – troppo- anche a me se mi soffermassi sui pensieri. Ma cerco di godermi al massimo ogni istante qua ed ora. Perché non tornerà!
Mira vuole sapere tutti i dettagli del ritorno.
Prossima tappa Rovaniemi in Finlandia. Poi due soste in Svezia scendendo, dopodiché inizierà il tour delle capitali Europee. Cinque capitali in 10 giorni: Stoccolma, Oslo, Copenaghen, Berlino e Praga. Ultimi due giorni sul Tirolo e poi dritti verso casa.
“Alma domani andiamo da Babbo Natale!”
“Babbo Natale” – ripete.
Siamo in Lapponia. Il paesaggio cambia. È verde ovunque.
Qua gli incontri con le renne sono continui, anche interi pascoli sulla strada, bisogna avanzare con cautela, sbucano all’improvviso. “FRENA FRENA FRENA”… Il copilota con l’ansia (ovvero io😅) aiuta in queste circostanze. Una renna attraversa improvvisamente la strada. E qua è proprio il caso di chiedersi: è la renna che attraversa la strada, o è la strada che attraversa la foresta?
E a proposito di foresta stavolta alloggiamo in uno chalet nel bosco. Che cavolo di meraviglia. Entriamo e l’odore di legno ci invade le narici…noooo….abbiamo pure la saunaaaa! Che spettacolo ❣
Il giorno dopo siamo pronti per visitare Rovaniemi ed il Santa Claus Village. Immagino che d’inverno questo posto sia magico, con le luci e la neve. Ma immagino anche che sia pieno di gente…cosa per noi un po’ complicata da sostenere.

Siamo il fila per l’incontro con Babbo (e la fatidica foto da acquistare alla modica cifra di 40 euro😱)…Alma è molto paziente nell’attesa che dura una mezz’ora, ma non sta nel mood. Da stamattina dice “tornare a casa” e chiede “regalos”.
L’ emozione di Mira invece è palpabile. “Ma avrà la barba vera questo Babbo?” mi chiede.
“Ma certo! Penso proprio di sì!”.
E invece no! 😂 una barba di poliestere lunga un metro. Ma è comunque “credibile”, indossa vestiti da vecchio gnomo/falegname, il gilet rosso di feltro e un lungo cappello di lana! Sta seduto in questa casa ben arredata e calda, un’atmosfera che ci farebbe tornare bambini se non durasse così poco. Ma finisce presto il nostro turno. In un attimo ci ritroviamo nel negozio accanto, nel pieno business di Natale ma fuori stagione😏. Alma non è affatto serena. Continua a chiedere “regalos” e per lei regalo non è una cosa qualsiasi. Regalo è (in questo caso) “coloris” e coloris sono i pennarelli Giotto turbo max, che da Mauris compriamo a botte di 4 pacchi alla volta ( a dire il vero una decina di pacchi ce li eravamo portati in valigia e via via glieli abbiamo dati… ma a colorare intere pagine dei libri di Peppa sono “finiti” più presto del previsto considerando che a lei interessano solo pochi colori e che devono scrivere alla perfezione😅
Ma ti pare che Babbo Natale non ha i Giotto? Spoiler. Nessuno da queste parti ha i Giotto.

Cominciamo a girare per centri commerciali e cartolerie, troviamo un negozio che (ahimè!) vende materiale professionale per la pittura e il disegno…Alma fa manbassa, Mira la segue. Acrilici, pennelli, pennarelli punta pennello, penne legami, e poi ancora fogli e chi più ne ha più ne metta, caso vuole che questo negozio sia anche una libreria così Alma può scegliere anche le ultima novità Finlandesi di Peppa, per sicurezza li prende tutti. Siccome l’umore di Alma oscilla tra “tornare a casa” e “coloris” glielo lasciamo fare. Nella speranza che rientri in modalità “vacanzas”. Matteo esce con una busta enorme. Ci guardiamo: nei nostri occhi c’è la speranza che Alma, potendo ricolorare e ridisegnare si rassereni e dimentichi per un po’ i suoi amati pennarelli Giotto!
“A Mì, eccolo Babbo Natale con la barba vera!” “Guarda che busta che c’ha tu’ padre!” Ride.
È ora di pranzo decidiamo di fare un pic nic all’ Angry birds playground, un parchetto a tema con diversi scivoli altalene e giochi per bambini e con tanto spazio verde per rilassarsi. Inoltre si trova vicino alla Chiesa Madre di Rovaniemi, che raggiungiamo con una bella passeggiata lungo il fiume.



Torniamo allo chalet. “Pingeres!” dice Alma (dipingere🎨). Bene!!! Il salone è tutto in abete chiaro. Tutto nuovissimo. E l’unica cosa che ho capito è che tutti i colori che abbiamo comprato sono INDELEBILI. Acchito una postazione con delle buste, mi munisco di fazzoletti e salviette umide, mi siedo accanto a lei e comincia “rosso” le passo il tubetto, ne spreme mezzo e lo passa tra pagine di un “prescelto” libro di Peppa. Mentre dipinge dice “vacanzas”. Siiiii! Ha funzionato!
Ma quanto è potente e quanto è importante per Alma colorare? Speriamo che questa scorta la rassereni per un po’!
Il giorno dopo si parte alla volta di Umeå, attaverseremo il confine con Svedese e ci faremo i primi 200km verso Stoccolma.
La prima cosa che notiamo appena entrati in Svezia, a parte la foresta che abbiamo intorno e non ci lascia mai, è la forte presenza di auto d’epoca. Cadillac, Ford, Chevrolet, mi sembra di stare sul set di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” o sul malecon di Cuba.
Ci passano accanto auto dai colori e dalle forme più originali azzurre, celesti, verdi, viola, tutte lucenti e tirate a nuovo; vederle mette addosso una sensazione mista di allegria e nostalgia, e tra un “nooo guarda quella” “uuhhh guarda questa” arriva la fatidica frase di Matteo “quanto mi piacerebbe averne una – da sempre!”

(Ma da sempre quando che siamo insieme da 20 anni e non l’hai mai nominata!😂) L’ultima volta che ho sentito questa frase mi sono trovata una Moto Guzzi parcheggiata sotto casa…se mi vedrete un giorno accompagnare le bimbe a scuola con una Cadillac Deville rossa fiammante del 59 …è tutto apposto!
Tra una chiacchiera e l’altra scopriamo che da queste parti si tratta di una vera e propria passione culturale, che in Svezia c’è la più grande comunità di appassionati di auto d’epoca americane…tantissimi sono raduni che organizzano, il più famoso il Power Big Meet…che stiano andando proprio ad un raduno tutte queste auto? Chissà.
La prima tappa in Svezia è al villaggio parrocchiale di Gammelstad. Si tratta di un villaggio ecclesiastico costruito intorno alla chiesa medievale di Nederlulea, 404 casette di legno rosse, perfettamente conservate, diventata nel 1996 patrimonio dell’ UNESCO. Ci camminiamo dentro. Non sembra un posto reale.






Proseguimo verso Umeå, l’arrivo è previsto per le 16, la temperatura è intorno ai 24 gradi, quindi possiamo organizzare il pomeriggio al Lago Nydalasjön, dove si trova l’Umelagun, ovvero un acquapark all’aperto con piscine di diverse altezze, vasche idromassaggio, scivoli…
Insomma un pomeriggio di super divertimento per le bimbe!!! E anche se Alma all’inizio fatica a scendere dalla macchina e a staccarsi dal telefono poi inizia a fare delle grandi corse nell’acqua bassa delle piscine e le sbuca un bellissimo sorriso…daje!!! Non è mai scontato che lei si ambienti e si diverta, che entri nel mood😏



La sera visitiamo Umea in monopattino. È una città vivace piena di giovani, si tratta infatti di una città universitaria che conta 133.000 abitanti di cui 35.000 studenti. Il centro è pedonale, le vie larghe, girare in monopattino è un piacere, passeggiamo lungo il fiume Ume e raggiungendo Cattedrale. Siamo all’ Umea City Church costruita in stile neogotico, in mattoni rossi. La torre con la sua altezza di 50 metri, accompagna i nostri occhi al cielo e si lascia ammirare nella sua maestosità.
Il giorno dopo siamo a Sundsvall. Un’ultima tappa prima di arrivare a Stoccolma. Ci addentriamo tra le sue vie sempre in monopattino muovendoci tra palazzi Rinascimentali e Art Noveau, piazze e fontane, arriviamo fino alla sua maestosa Cattedrale in pietra rossa da cui svetta una torre di 81m e che, illuminata dai colori del tramonto, si accende nel cielo.

Giriamo tra piazze e Viali e troviamo una steakhouse fantastica dove mangiare dell’ottima carne svedese!
Curiosità: per le vie di Sundsvall incontriamo tanti simpatici Draghetti colorati realizzati in resina: si tratta di un’iniziativa culturale, folkloristica ma anche simbolica, infatti il drago è stato scelto come simbolo di protezione della città dopo diversi incendi, in particolare quello del 1888 che ha spazzato via interi quartieri. Alma e Mira non esitano a salirci su e a cavalcarli…e poi via si riparte a bordo dei monopattini!


Devo dire che questa possibilità di girare le città in monopattino ci ha ampliato la possibilità di stare in giro con Alma in modo che anche per lei sia divertente e motivante! Perché quando siamo a piedi si stanca molto prima e vuole presto tornare in “camerettas” invece sul monopattino è felice e non fa altro che dire “vias”…che è un modo di chiedere al papà di andare sempre più veloce!
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