Nel cuore aquatico della Norvegia tra fiordi, cascate e… pioggia a catinelle!!!

da | 26 Giu 2025 | Viaggi Autentici

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Siamo arrivati a Bergen (da Stavanger) passando per un itinerario che ci ha permesso di vedere due delle cascate più affascinanti della Norvegia… ancora non sapevamo che ne avremmo incontrate molte altre…

La prima è stata quella di Langfoss: con la sua altezza di 612 metri e il suo impeto maestoso che la porta quasi ai bordi della strada è considerata una delle cascate più belle del mondo… Ci siamo fermati a osservarla dal chioschetto di fronte, gustando un bel gelato!

La seconda è stata quella di Låtefoss: una “cascata gemella“, composta da due flussi d’acqua impetuosi che si uniscono prima di passare sotto un ponte in pietra. Per andare a caccia dei suoi riflessi di luce che formano un arcobaleno, ci siamo avvolti nei nostri keeway e siamo arrivati proprio sotto gli schizzi d’acqua, ammirando la sua potenza travolgente.

Bergen e il mercato del pesce

Abbiamo proseguito verso Bergen e siamo arrivati in serata, decidendo di dedicare la giornata successiva alla visita della città!

Che tristezza, svegliarsi e trovare la pioggia battente!

Anche se, a dire il vero, un po’ ce lo aspettavamo visto che Bergen con i suoi oltre 200 giorni piovosi all’anno è soprannominata “la città della pioggia”. Eravamo attrezzati e siamo usciti comunque, anche se con addosso un velo di uggiosità. Tutti, tranne Alma.

A lei piace camminare sotto la pioggia. E soprattutto ama agitare in aria il suo “omblebo” – come chiama lei l’ombrello. Anzi presa da questo “gioco” ha miracolosamente lasciato telefono e musica, camminando serena.

Abbiamo pranzato al mercato del pesce, il Fisketorget, uno dei più famosi della Norvegia, attivo dal XIII secolo. Non è solo un mercato, ma una gasba di vite che si articola tra banchi ricchi di pesce freschissimo e frutti di mare, acquari con aragoste e granchi giganti, e veri e propri ristorantini. Odori salmastri, voci dalle mille lingue, tutto è vivo, in questa realtà immersiva che riempie i cinque sensi.

Ci siamo seduti in una veranda che dava proprio sul porto: un posto luminoso, completamente a vetri, visuale fantastica, e cibo ottimo.

Ad Alma piace andare al ristorante, e lì, grazie a un bel menù illustrato, ha potuto scegliere autonomamente cosa mangiare. È stato molto bello vederla sfogliare e soffermarsi sulle foto dei piatti!

Le case colorate di Bryggen

Dopo pranzo ha smesso di piovere, così abbiamo potuto girare più tranquillamente la città.

Per prima cosa siamo andati a vedere le case di Bryggen, il quartiere storico del porto di Bergen. Si tratta di una serie di case colorate in legno, poste una accanto all’altra, dai colori ocra, rosso vermiglio, bianco. Risale all’epoca medievale, e camminarci dentro è stato un tuffo nel passato: tra una casa e l’altra, strettissimi vicoli di legno scricchiolanti danno accesso a un mondo “antico” di botteghe brulicanti. Il quartiere è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO.

Siamo tornati alla modernità con la funivia che collega il centro del paese con la cima del monte Fløyen. Con una corsa di 6/7 minuti siamo arrivati a circa 320 metri di altitudine e ci siamo ritrovati su una terrazza panoramica che offre una vista spettacolare sull’intera città. Qui si trovano anche un bar, un negozio di souvenir e un parco giochi per bambini, dove siamo riusciti a passare un’oretta in relax.

Ci sarebbe stata anche la possibilità di fare delle escursioni — da lì partivano numerosi sentieri nel bosco — ma non eravamo attrezzati, soprattutto mentalmente.

terrazza panoramica bergen 1 1

Siamo scesi e abbiamo camminato fino alla cattedrale: un edificio semplice eppure imponente, dai colori grigio e bianco, in stile gotico-rinascimentale.

Siamo passati poi per Festplassen, un’enorme piazza di circa 3000 metri, ma Alma voleva tornare in macchina già da un po’, quindi abbiamo filato dritti …anche passando accanto al Musikkpaviljongen, un padiglione ottagonale in stile liberty adornato da centinaia di fiori colorati. 

Camminando ci siamo trovati a passare per il monumento dedicato a Ole Bull, celebre violinista e compositore di Bergen: doveva essere una fontana, ma era spenta, e tanti bimbi si arrampicavano sugli enormi massi — compresa Mira. Alma no. Continuava a dire “macchina”… e macchina fu!

In fondo, per come si era messo il tempo, siamo riusciti a stare in giro più di quanto immaginassimo… era praticamente quasi ora di cena. Siamo rientrati.

La strada della Neve e il Sognefjord

Il giorno dopo siamo partiti in direzione Sognefjord.

Parliamo del fiordo più lungo e profondo di tutta la Norvegia — anzi, dell’intera Europa. Una magia liquida di cui abbiamo percorso i bordi, meravigliandoci dei suoi colori, delle sue forme, delle sue anse, delle cascate.

Ma. Riavvolgiamo un attimo il nastro.

Per arrivare a destinazione, abbiamo deciso di passare dallo Stegastein, una delle terrazze panoramiche più famose della Norvegia che, da 650 metri di altezza a picco sull’Aurlandsfjorden, offriva un panorama mozzafiato sul fiordo nonostante la pioggia.

Abbiamo percorso una delle vie turistiche più belle: la Via della Neve. Catapultati dentro un paesaggio suggestivo fatto di neve, roccia muschio e laghi ghiacciati, abbiamo attraversato una radura selvaggia che si stendeva a perdita d’occhio, percorrendo – solitari e minuscoli – una sottile lingua d’asfalto, con rispetto e gratitudine per lo spettacolo intorno.

Stavkirke…tra legno e leggenda

Il giorno successivo abbiamo visitato la Stavkirke di Borgund, un tesoro di legno, testimonianza di un lontano passato.

È la chiesa di legno più iconica della Norvegia, oltre che una tra le meglio conservate al mondo. Costruita nel 1180, interamente in legno di pino e quercia (senza nemmeno un chiodo di metallo) , rappresenta una costruzione unica nel suo genere, decorata con draghi, motivi vichinghi e cristiani. 

Emanava profumo di incenso e di leggende. Le lapidi ai piedi della chiesa testimoniavano, insieme, il passaggio e l’eternità della nostra impronta sulla terra.

Tornando alla nostra base, siamo passati per una strada che costeggia un altro ramo del Sognefjord: l’Årdalsfjord, circondato da alte montagne e ripide pareti di roccia.

Pioveva di nuovo. Ma senza togliere nulla alla bellezza, che sbucando tra le gocce di pioggia e i tergicristalli, ci ha accompagnati fino a “casa” con le sue cento sfumature di grigio.

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